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  • ALLERGIE E RINITI ... SINTOMI E PREVENZIONE Stampa E-mail
    Scritto da Enzo   
    luned́ 21 febbraio 2011

     

    WWW.ROBEDAMATTI.NET      Cesena, aggiornamento continuo

     

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    Prevenire le allergie

    Starnuti, fastidio agli occhi, naso che prude e lacrimazione sono i sintomi più fastidiosi riconducibili alle allergie che, con la bella stagione, si ripresentano in tre italiani su dieci.

    A rivelarlo un'indagine di Assosalute che evidenzia come la forma allergica più diffusa sia la rinite mentre chi convive con i disturbi allergici non riesce a dormire bene, si concentra con difficoltà e si priva delle ore da trascorrere all’aria aperta.


    Tre italiani su dieci soffrono di allergie in primavera

    Arriva la primavera, arrivano le allergie per 3 italiani su 10. A dirlo è un’indagine di Assosalute condotta su un campione di italiani tra i 16 e i 64 anni di età: il 16% ha risposto di soffrire di una qualche forma di allergia con l’arrivo della bella stagione.

    La percentuale aumenta se si tiene conto di quanti – indirettamente – fanno i conti con i fastidi delle allergie perché vicini a dei soggetti allergici: parliamo del 54% degli intervistati da Assosalute.

    La forma più diffusa di patologia da allergia è la rinite o raffreddore da fieno mentre i sintomi più fastidiosi per gli italiani sono gli starnuti, il fastidio agli occhi, il prurito nasale e la lacrimazione. Chi ne soffre riferisce di non dormire bene la notte, di avere difficoltà a concentrarsi e di rinunciare a stare all’aria aperta.

    E purtroppo per le allergie non c’è cura che tenga ma solo farmaci che servono ad attutirne i sintomi e acquistabili anche senza prescrizione medica perché considerati di "automedicazione". A questi si aggiungono una serie di regole che è bene seguire in questo periodo. Tra esse:

    • non esporsi alle ore di maggiore concentrazione pollinica o all’inizio di un temporale;
    • lavare capelli e cavità nasali tutti i giorni;
    • aprire le finestre per il ricambio d’aria al mattino presto e alla sera tardi;
    • non frequentare assiduamente parchi e giardini;
    • lavare quotidianamente i pavimenti e cambiare spesso le lenzuola da letto;
    • evitare tappeti, peluche e tappezzerie;
    • tenere i finestrini chiusi durante gli spostamenti in macchina;
    • consultare i calendari pollinici.

     

    Allergie: arriva la primavera, 'tormento' pollini per un milione e duecentomila bimbi

    In Italia, tra marzo e aprile, cipressi, mimose, ulivi, parietarie e graminacee rappresentano un problema per circa 18 milioni di persone, di queste 1 milione e 200 mila sono bambini.

    Per questo nasce "Ambulatorio SOS pollini" il nuovo servizio dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù dedicato ai bambini allergici alle prese con il "tormento" della pollinazione primaverile. All'ospedale romano, centro specializzato per la diagnosi e cura di tutte le patologie allergiche, ogni anno vengono trattati circa 8.000 bambini e ragazzi, il 50% dei quali per problemi di pollinosi.

    Proprio per loro, a partire dal 1 aprile sarà possibile prendere un appuntamento "espresso" con gli esperti dell'ambulatorio - attivo ogni mercoledì mattina - chiamando lo 06.6859.3570 (dal lunedì al venerdì, tra le ore 12 e le 13).

    Le visite si terranno presso la sede dell'Ospedale di San Paolo Fuori le Mura (viale di San Paolo, 15 - Roma). Secondo i dati della World Allergy Organization, nel 2014 si è registrato un aumento delle persone affette da rinite allergica. Il trend in crescita è legato alle variazioni climatiche: se per l'uomo è impercettibile, l'aumento di circa mezzo grado centigrado della temperatura è invece molto significativo per le piante che tendono a prolungare il loro periodo di pollinazione.

    Alcune specie hanno anticipato anche di un mese il periodo di fioritura, altre hanno raddoppiato il numero delle pollinazioni nel corso dell'anno (primavera e autunno). Tra le manifestazioni tipiche delle allergie di stagione, ostruzione nasale, difficoltà a guardare la luce a causa dell'infiammazione delle congiuntive, prurito agli occhi, respiro faticoso, tosse quando si ride o si corre.

    Il consiglio degli esperti, in questo caso, è rivolgersi al pediatra di famiglia ed eventualmente allo specialista, per individuare la terapia più idonea. Se per gli adulti è prevista anche l'automedicazione, i bambini allergici devono seguire precise indicazioni: in caso di rinite acuta si ricorre agli antistaminici e al cortisone spray; per placare la tosse si possono utilizzare i broncodilatatori, mentre per i casi più complessi e per prevenire manifestazioni asmatiche è possibile intervenire con cicli di corticosteroidi. Per la congiuntivite si possono utilizzare colliri antistaminici o cortisonici. In alcuni casi particolari è necessario proteggere dalla luce gli occhi dei bambini con degli occhiali scuri.

    "La guerra alle allergie - sottolinea Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù - si vince con i vaccini, ovvero con la iposensibilizzazione specifica, disponibile sia nella tradizionale somministrazione sottocutanea che per via sublinguale. Per evitare il riaffacciarsi dei sintomi è necessario prevenire con farmaci che impediscano al polline respirato di infiammare le mucose. Le cure dovranno poi essere continuate per tutta la stagione di esposizione. Sapendo a cosa si è allergici è inoltre possibile pianificare i tempi della terapia e programmare le vacanze in periodi di alta pollinazione evitando, così, il contatto con gli allergeni presenti nelle città o nelle campagne".

     

    Allergie in anticipo: riniti, congiuntivite e asma per milioni di italiani

    Avete il naso chiuso, congiuntivite, rinite incontrollata, disturbi respiratori? Prima di pensare di essere stati colpiti dall’ennesimo raffreddore in un colpo di coda invernale, gli esperti vi suggeriscono di chiedervi se non siete, invece, in piena crisi allergica anticipata, un fenomeno in crescita negli ultimi anni.

    Gli esperti esortano gli allergici (circa due milioni di italiani) a muoversi sin da ora per prevenire le crisi allergiche. Ma quali sono le piante maggiormente allergizzanti in questo periodo? La prevalenza sembra essere ad appannaggio delle allergie da "cupressacae", che sta già provocando crisi allergiche in moltissimi italiani.

    E non va sottovalutata nemmeno l’allergia al cipresso, pollinosi emergente a seguito della crescente diffusione di questa pianta nelle aree urbane del Mediterraneo. Ma resta salda al primo posto l’allergia alla parietaria che rappresenta il 40% delle allergie; e ancora, graminacee, faggi, ulivo e querce.

    Roberto Perricone, direttore della Scuola di Specializzazione di Allergologia e Immunologia dell'Università di Tor Vergata, ricorda quanto sia importante rivolgersi allo specialista se si sospetta di soffrire di un’allergia, per ricevere una diagnosi corretta e una adeguata terapia. E per chi già sa di essere allergico la terapia sintomatica consiste generalmente in antistaminici associati a spray cortisonici nasali o bronchiali.

     

    Congiuntiviti allergiche

    Negli ultimi anni si è osservato un incremento delle malattie allergiche ed un cospicuo aumento delle allergie oculari,soprattutto di quelle definite stagionali o primaverili; queste ultime sono caratterizzate da manifestazioni cliniche che si sviluppano in alcuni periodi dell’anno e che risultano correlate alla presenza di una ipersensibilità immediata nei confronti di alcuni particolari allergeni (pollini).

    Il contatto tra allergene e I.g.E (immunoglobuline E) specifiche, a livello della mucosa congiuntivale, scatena una serie di reazioni che culmina con la liberazione di istamina e altri mediatori chimici della flogosi.

     Non vi è dubbio che nelle malattie allergiche, per una predisposizione genetica, vi è resistenza a sviluppare anticorpi nei confronti di un determinato numeri di allergeni. Essa può rimanere clinicamente silente fino a quando non si avvia un processo di sensibilizzazione che provoca dapprima la produzione di I.g.e specifiche e,se avviene un successivo contatto con l’allergene causa della sensibilizzazione, un risposta infiammatoria poi, tanto più marcata quanto più il paziente si esporrà in modo ripetuto all’allergene.

    La congiuntivite primaverile può insorgere anche nei primi mesi di vita e, di solito, l’anamnesi familiare consente di appurare resistenza di allergie in altri componenti del nucleo familiare.

    I responsabili della congiuntivite stagionale sono i pollini aeroallergeni immessi nell’atmosfera nel periodo di fioritura delle piante allergeniche e il quadro clinico, nella fase acuta, è caratterizzato da edema ed iperemia della congiuntiva palpebrale, associata a prurito intenso e lacrimazione.

    Il trattamento delle congiuntiviti stagionali si articola utilizzando colliri cortisonici di superficie, per le minori controindicazioni, in associazione a colliri antistaminici. E’ importante fornire al paziente alcune raccomandazioni, specie se portatore di lenti corneali idrofile; infatti queste ultime rappresentano un ottimo substrato per gli allergeni in quanto si depositano sulla superficie esterna, pertanto è consigliabile cambiarle frequentemente poichè una lente nuova, comportandosi come una sostanza inerte, non induce fastidi.

    La presenza di episodi di congiuntivite stagionali ripetuti impone la consulenza allergologica e l’individuazione dell’aeroallergene responsabile del quadro clinico.

     Come già detto, i responsabili delle allergie sono i pollini di particolari alberi. Sarebbe opportuno sostituire tali specie con l’olmo, pianta ad alto fusto che producendo pochi pollini è indicato per abbassare il numero degli allergici nelle città.

    In Italia se ne trovano pochi esemplari adulti perché decimati da una insidiosa malattia fungina che ha portato la pianta alla morte negli anni cinquanta. Una esperienza interessante è stata praticata in Liguria dal comune di Nervi, che da deciso di sostituire nei parchi cittadini cedri, olivi cipressi giunti alla fine del loro ciclo biologico, con magnolie, limoni e falso pepe il cui polline è meno invasivo.

     

    Rinite allergica

    Che cos'è

    Anche detta "febbre da fieno", la rinite allergica è una condizione dovuta all'infiammazione e all'irritazione nasale.
    Si distinguono una rinite acuta, se la condizione dura meno di 6 settimane, ed una rinite cronica, se i sintomi sono persistenti.

    La rinite appare dopo l'esposizione a particelle presenti nella polvere, nelle muffe, negli animali o nei pollini e a cui alcuni soggetti sono allergici.
    La rinite allergica può essere stagionale o perenne: nel primo caso i sintomi si presentano durante i mesi primaverili (da marzo a giugno) e all'inizio dell'autunno; questi sono i mesi durante i quali vi è la presenza di pollini nell'aria. Nel secondo caso, invece, la rinite si protrae per tutto l'anno ed è solitamente legata alla presenza di polvere di casa, animali domestici e muffe. Alcuni soggetti, solitamente colpiti da rinite allergica perenne, sperimentato un peggioramento della condizione durante la primavera e l'autunno per la sopravvenuta presenza dei pollini.


    Sintomi

    I sintomi tipici della rinite allergica sono tosse, prurito, naso gocciolante, congestione nasale, aumento della lacrimazione.
    Questi sintomi vengono causati dalla liberazione di istamina da parte del sistema immunitario, in particolare dalle immunoglobuline E (IgE) che attaccano la sostanza che riconoscono come estranea. L'istamina dilata i capillari del naso, provocando una iperproduzione di muco, prurito, gonfiore e aumento della lacrimazione. Non c'è modo di prevenire la rinite allergica, se non evitando l'esposizione agli allergeni che la provocano. Può servire quindi utilizzare materassi e cuscini anti-allergici ed eliminare i tappeti per quanto riguarda l'allergia alla polvere, e restare a casa durante i mesi più a rischio di presenza di pollini (per l'allergia ai pollini).


    Diagnosi

    Per effettuare la diagnosi e per riconoscere l'allergene (o gli allergeni) che scatenano la febbre da fieno esistono numerosi test.
    Ha grande importanza il colloquio con lo specialista perché durante questo primo approccio il medico indaga il tempo ed il modo di esposizione all'allergene tramite domande sull'ambiente di lavoro o di casa, sulle abitudini alimentari, di tempo libero, sulla storia familiare e, non da ultimo, sull'intensità e la frequenza dei sintomi sperimentati durante le crisi allergiche.
    Accanto al colloquio rivestono grande importanza i test cutanei, quelli più efficaci e più comuni per questo tipo di condizione; essi, infatti, sono semplici da condurre, poco dispendiosi, danno risultati precisi e, soprattutto, immediati. Nel caso questi test non siano sufficienti, solitamente, li si associa ad una ricerca nel circolo sanguigno di IgE.


    Terapia

    La rinite si cura, come tutte le allergie, evitando l'esposizione all'allergene che la provoca; i soggetti allergici dovrebbero quindi tenere chiuse le finestre e rimanere in casa durante i mesi primaverili ed autunnali, utilizzare condizionatori con filtro nei mesi più caldi, coprire naso e bocca con una mascherina durante le pulizie di casa.

    Se evitare l'esposizione all'allergene non basta, la terapia farmacologica si fonda sostanzialmente sulla somministrazione di antistaminici, che riducono i sintomi.
    La somministrazione di antistaminici può essere associata a corticosteroidi nasali e decongestionanti nei casi più persistenti. Gli antistaminici rappresentano il farmaco più utilizzato nella cura delle allergie e hanno diversi dosaggi e tempi di somministrazione a seconda del tipo di rinite.
    L'effetto indesiderato più comune degli antistaminici è la sonnolenza. È quindi molto importante che non si assumano questi farmaci se si deve guidare o se si utilizzano macchinari che potrebbero rivelarsi particolarmente pericolosi.

    Un altro tipo di trattamento è rappresentato dall'immunoterapia, che consiste nell'iniettare, in più volte, l'allergene diluito che scatena la rinite, in modo che l'organismo, e soprattutto il sistema immunitario, si possa abituare a questa presenza e non combatterla più come sostanza estranea. L'immunoterapia può durare da 3 a 5 anni e dà buoni risultati per quanto riguarda i sintomi della rinite allergica.

     

    Antistaminici e corticosteroidi: guida al corretto utilizzo

    Le malattie allergiche

    Molti sperimentano ogni anno le fastidiose congiuntiviti da pollini: soprattutto ad aprile-maggio e fino ai mesi estivi perché quelli sono i periodi d’intensa fioritura delle graminacee, ma anche, soprattutto nel centro-sud d’Italia, dall’inizio della primavera fino a giugno-luglio, con una nuova punta in settembre-ottobre, perché quelli sono i mesi d’esplosione dei pollini della Parietaria judaica, amante del sole e tipica degli anfratti tra le rocce e delle crepe nei vecchi muri.

    Nella pianura padana un’altra specie, la Parietaria officinalis, è un po’ più clemente e devasta mucose nasali e congiuntive soprattutto in maggio-giugno, ma persiste per tutta l’estate. In queste aree, ma anche ormai nel centro Italia, stanno anche diffondendosi sempre più le allergie da Ambrosia, una pianta nordamericana arrivata da noi nel dopoguerra. I pollini, per esempio i piccoli pollini della Parietaria che penetrano molto in profondità nelle più fini ramificazioni dei bronchi, sono anche responsabili di asma, una grave patologia allergica in crescita da molti anni soprattutto tra i bambini: forse a causa della vita, sempre più 'artificiale' e lontana dalla natura, che conduciamo nelle città.

     

    Il meccanismo delle malattie allergiche

    Le congiuntiviti da pollini e l’asma, così come l’orticaria e altri disturbi, sono esempi di patologie allergiche. Le allergie sono legate ad una certa predisposizione familiare all’abnorme produzione di particolari anticorpi, le cosiddette IgE. Il legame tra le IgE e il cosiddetto 'allergene' (costituenti del polline o altre sostanze chimiche, compreso talora anche farmaci) porta alla liberazione massiccia (nella cute, nelle vie aeree, nelle congiuntive) di una particolare sostanza chimica, l’istamina, che è responsabile dei fenomeni di tipo infiammatorio dell’allergia.

     

    Antistaminici e corticosteroidi

    Le malattie allergiche sono in crescita: oggi si stima che la rinite allergica colpisca, anche in Italia, il 40% dei bambini e il 10-30% degli adolescenti, con pesanti ripercussioni sulla perdita di giorni di scuola e la capacità di apprendimento.

    Proprio le comuni riniti o rino-congiuntiviti allergiche sono un ottimo esempio del corretto approccio ai farmaci utilizzati nel trattamento delle malattie allergiche, secondo le indicazioni del proprio medico. Gli antistaminici moderni (cetirizina, loratadina, desloratadina), somministrati per via generale e quasi privi dell’intensa attività sedativa dei primi farmaci della classe, sono la base della terapia di tutte le malattie allergiche anche nei bambini sotto i 5 anni.

    Gli antistaminici agiscono impedendo l’azione dell’istamina; tuttavia, nel caso delle riniti allergiche, possono controllare da soli la situazione solo nelle forme clinicamente lievi e che persistono per meno di 4 giorni la settimana o per meno di 4 settimane (forme 'intermittenti'). Il loro impiego è molto sicuro, ma non può essere escluso qualche problema di effetti indesiderati: soprattutto un’eccessiva sedazione e, negli adulti, disturbi del ritmo cardiaco.

    Già nelle riniti intermittenti clinicamente moderate, e soprattutto nelle forme 'persistenti' anche lievi (sintomi presenti per più di 4 giorni alla settimana e per più di 4 settimane), è necessario associare agli antistaminici i corticosteroidi, somministrati localmente con appositi erogatori (nel caso delle riniti, localmente significa all’interno della cavità nasale). Il motivo?

    Nelle forme 'persistenti' anche lievi, il rischio di evoluzione verso l’asma è elevato e deve essere per quanto possibile controllato. Il problema è che gli steroidi locali non possono essere somministrati prima dei 6 anni, soprattutto perché possono talora causare problemi di crescita; inoltre, sia pure raramente e quando si esageri con le dosi, possono causare i classici problemi di tutti i corticosteroidi: soprattutto una certa tendenza a causare aumenti di peso e ad interferire con l’azione di altri farmaci come gli antidiabetici.

     

    In conclusione

    Anche solo queste poche considerazioni indicano come la terapia delle malattie allergiche sia in realtà difficile e debba essere sempre condotta da un medico: l’autoprescrizione di qualsiasi farmaco antiallergico, soprattutto dei corticosteroidi, può causare gravi problemi di effetti indesiderati e deve essere evitata.

    Per il possibile rischio di sedazione, è opportuno non esagerare nemmeno con l’impiego degli antistaminici a basso dosaggio di libera vendita in farmacia: soprattutto se si prevede di guidare o di dedicarsi ad attività delicate. Soprattutto è necessario affidarsi sempre al proprio medico: anche una banale rinite allergica può essere il segnale di condizioni molto più gravi, ma ancora quasi silenziose, come un'asma.


     

    (Notizie fornite da Pagine Mediche)

     

     

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