WWW.ROBEDAMATTI.NET Mangiare di meno aiuta a vivere meglio più a lungo. Per ogni cento calorie di troppo nella dieta quotidiana cresce del 10 per cento il rischio di ritrovarsi con una disabilità fisica entro tre anni: lo dimostrano gli ultimi dati dello studio InCHIANTI, raccolti su 900 anziani, che indicano per la prima volta nell'uomo i vantaggi della restrizione calorica su longevità e benessere. Purtroppo, fra gli over 65, una donna su tre e un uomo su cinque sono in sovrappeso. I dati verranno pubblicati nelle prossime settimane sulla rivista Age and Ageing e verranno discussi durante il 54esimo Congresso della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria. Negli anziani ridurre di 100 calorie l'introito energetico quotidiano abbassa del 10 per cento il rischio di ritrovarsi nel giro di tre anni con una disabilità motoria qualsiasi, dall'incapacità di eseguire normali attività quotidiane come lavarsi o vestirsi da soli all'impossibilità di camminare a lungo o salire le scale senza aiuto.
Il dato è in completo accordo con la teoria della restrizione calorica, secondo cui ridurre l'introito energetico è una delle strade maestre per diventare più longevi - spiega Niccolò Marchionni, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria. Purtroppo fra gli over 65, secondo i dati dello studio InCHIANTI, il 28 per cento delle donne e il 20 per cento degli uomini sono in sovrappeso, il 13 per cento soffre di diabete. D'altro canto, un anziano su sei rischia la malnutrizione: pochi soldi a disposizione, la solitudine e anche difficoltà oggettive nel preparare il cibo e alimentarsi (dai problemi della masticazione all'artrosi) sono fra le cause principali di diete inadeguate. Necessario quindi far sì che gli anziani seguano una dieta a moderato introito calorico ma bilanciata e ricca di cibi sani: "In media fra 65 e 75 anni il fabbisogno calorico dovrebbe essere di circa 700 calorie inferiore rispetto all'adulto - dice Marchionni - La composizione della dieta non varia: 10 per cento di proteine, 30 per cento grassi, carboidrati soprattutto da pane, pasta e cereali per il 60 per cento del totale. Sì, quindi, alla carne, che spesso gli anziani mangiano troppo poco, e a latte e latticini, che offrono calcio per proteggere le ossa dalle fratture. Per non incappare in deficit vitaminici, frequenti negli anziani, è opportuno mangiare anche molta frutta e verdura. E, infine, bere tanto: nella terza età, infatti, aumenta la tendenza alla disidratazione dei tessuti e lo stimolo della sete si fa meno sentire", conclude il geriatra. Il succo d'uva aiuta a rinforzare la memoriaIl succo d'uva aiuta a rinforzare e a recuperare dalle perdite di memoria. Un nuovo studio condotto dall'University of Cincinnati, presentato alla International Polyphenols and Health Conference di Harrogate (Gran Bretagna) ha infatti rivelato che gli antiossidanti presenti nella buccia e nel succo dell'uva possono potenziare le capacità cerebrali e ridurre gli effetti di perdita di memoria. "Abbiamo studiato gli effetti del succo d'uva su un gruppo di 12 pazienti dai 75 agli 80 anni che soffrivano di perdite di memoria a breve termine", ha spiegato Robert Krikorian, ricercatore a capo dello studio. "I due partecipanti sono stati divisi in due gruppi, uno dei quali ha bevuto succo d'uva puro al 100% per 12 settimane". Al termine del periodo, i ricercatori hanno confrontato i due gruppi misurando le loro capacità di memoria. "Nonostante in partenza i due gruppi avessero simili problemi di memoria, il gruppo che aveva bevuto il succo d'uva aveva risultati migliori nel mantenimento della memoria spaziale, non verbale e a breve termine", ha detto Krikorian. "Si tratta di incrementi significativi, che mostrano risultati veramente incoraggianti. Questo studio mostra come la dieta, in particolare una ricca di frutta e vegetali, può aiutare a mantenere una buona memoria, soprattutto per chi ha un'età avanzata". |