WWW.ROBEDAMATTI.NET Cesena, 11.10.2008 TUTTE LE INFORMAZIONI RIPORTATE SONO QUANTO DI MEGLIO POSSIAMO TROVARE IN CAMPO MEDICO, MA RESTA CHIARO CHE I CONSIGLI FORNITI NON POSSONO E NON DEVONO SOSTITUIRE MEDICI E SPECIALISTI. WWW.ROBEDAMATTI.NET SCONSIGLIA IL "FAI DA TE" E DECLINA QUALSIASI RESPONSABILITA' DIRETTA E/O INDIRETTA. (Le notizie provengono da Pagine Mediche e sono aggiornate settimanalmente). ______________________________________________________________ Bronco Pneumopatia Cronica Ostruttiva. La BPCO (BroncoPneumopatia Cronica Ostruttiva) è una malattia polmonare progressiva, non completamente reversibile, che condiziona la respirazione compromettendo l’afflusso d'aria ai polmoni e provocando un danno agli alveoli e la distruzione del tessuto polmonare. Il fattore di rischio più importante nella BPCO è il fumo di sigaretta, ma giocano un ruolo importante nella diffusione della malattia anche l’inquinamento atmosferico e ambientale. Tipici sintomi della BPCO sono la dispnea, la tosse, la mancanza di respiro ed una minore tolleranza durante l'attività fisica. Tra le complicanze di questa patologia si annoverano l'aritmia cardiaca, il pneumotorace e la polmonite, nonché la dipendenza del paziente da ventilazione meccanica od ossigenoterapia.
La congestione nasale è un fastidioso disturbo causato dall’infiammazione, e dal conseguente rigonfiamento (edema), dei piccoli vasi sanguigni che formano il tessuto della mucosa nasale.
L’edema della mucosa, riducendo il passaggio dell'aria attraverso il naso, rende difficoltosa la respirazione e si accompagna spesso a: - prurito e starnuti,
- “naso che cola” (rinorrea),
- riduzione della percezione degli odori (iposmia),
- ostruzione del rinofaringe (rinolalia),
- alterazione del timbro vocale,
- riduzione dell’udito (ipoacusia),
- sintomi oculari quali prurito, lacrimazione e sensazione di corpo estraneo.
Se non adeguatamente trattata, la congestione nasale può essere causa di russamento e di apnee notturne.
È quindi molto importante ripristinare la pervietà e la salute dell’albero respiratorio e del naso in particolare che, quando è ostruito, perde le sue capacità di filtro, riscaldamento e idratazione dell'aria inspirata, con conseguente indebolimento delle naturali proprietà di difesa per le vie aeree inferiori. Per alleviare la sintomatologia del ''naso chiuso'' vengono utilizzati i decongestionanti nasali, sostanze da applicare localmente che inducono una vasocostrizione della mucosa e permettono una riduzione dell’edema infiammatorio. Le molecole decongestionanti più conosciute sono l’ossimetazolina, la nafazolina e la xylometazolina, ognuna con caratteristiche di efficacia e di rapidità quasi sovrapponibili, ma con livelli di emivita (durata dell’azione) che variano dalle 4 alle 10 ore.
L’ossimetazolina è una delle molecole decongestionanti più conosciute e utilizzate perché agisce in modo efficace, garantisce una durata d’azione fino a 10 ore e richiede una somministrazione di sole 2 o 3 volte al giorno permettendo, così, di evitare il fenomeno dell’assuefazione da eccessivo utilizzo.
La somministrazione delle sostanze decongestionanti garantisce un aumento dello spazio attraverso il quale l’aria può transitare, migliora la respirazione e riduce lo sforzo polmonare. Capita a volte che i componenti di alcune formulazioni decongestionanti, al contatto con mucose nasali particolarmente sensibili, possano causare irritazione.
Per ovviare a questa problematica, alle normali formulazioni si associano principi attivi emollienti che riducono sensibilmente il rischio di irritazione da contatto. Gli ultimi ritrovati di decongestionanti nasali prevedono formulazioni in associazione con Aloe Vera, una sostanza naturale emolliente, idratante che dà sollievo al prurito e al bruciore causati dall’infiammazione. L’associazione di ossimetazolina cloridrato e aloe vera rappresenta una formulazione in grado di coniugare efficacia di azione e protezione.
L’utilizzo prolungato di decongestionanti può modificare la normale funzione della mucosa nasale e dei seni paranasali, inducendo anche assuefazione. E’ sempre importante quindi non superare le dosi consigliate e rivolgersi al proprio medico in caso di reazioni avverse. 11/12/2009 - La Redazione |