WWW.ROBEDAMATTI.NET Cesena, aggiornamento continuo Guardiamo bene questi due personaggi e registriamoli nella nostra mente, sono tutto e il contrario di tutto. Berlusconi è convinto che noi italiani siamo dei coglioni, lo disse a suo tempo in diretta televisiva dal tg3, e lo sta confermando oggi col suo singolare comportamento.
Alle 20.40 del 24 gennaio scorso è caduto il governo Prodi e alle 20.41, senza riflettere un solo istante, ha cominciato a gridare al voto al voto. Ora, a distanza di appena un mese, ha cominciato a capire che quella vittoria che doveva essere ampia e sicura, sta diventando solo probabile e risicata, ricomincia sfacciatamente a dire che in caso di parità bisogna fare un governo di larghe intese. Ma allora, perché invece di avere tanta fretta per andare a votare, non ha accettato prima l'invito che gran parte degli italiani gli aveva rivolto proprio per non ritrovarci sempre punto e daccapo? Semplice, lui è veramente convinto che siamo coglioni! Perché Veltroni ha scaricato Bertinotti, Pecoraro Scanio e l'intera estrema sinistra composta dai soliti contestatori che pensavano solo a dire sempre NO e a manifestare contro il governo cui facevano parte, e Berlusconi invece ha preferito cacciare fuori Casini e tenersi caro il suo compare Bossi che non si perde mai l'occasione di minacciare secessione e dire che la Lombardia diventerà un altro Kosovo? Semplice, ambedue sono amici fraterni del tiranno Gheddafi e, come tali, smaniosi di avventure pericolose. Incominciare a preoccuparsi subito di questi singolari soggetti, vuol dire evitare di sopportarli per altri cinque interminabili anni. Un segnale incoraggiante, a dire il vero, l'ha già dato lo stesso Berlusconi ancor prima di formare il nuovo governo, quando ha definito i personaggi della Lega Nord ambigui e pittoreschi, ma è chiaro che questo non basta a tranquillizzarci. Al momento possiamo solo sperare che un altro CLEMENTE, munito di una gigantesca MASTELLA piena d’acqua, li sistemi tutti dentro e li faccia annegare, com'è già successo con Prodi. Enzo Cusmà
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