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  • Maroni e Tremonti continuano a perseguitare gli utenti della strada. Stampa E-mail
    Scritto da Enzo   
    domenica 09 ottobre 2011

     

    www.robedamatti.net         Cesena, 9 ottobre 2011. 

    Ricorsi al Giudice di Pace: I ministri leghisti e Tremonti privano i cittadini del diritto inviolabile alla difesa previsto dall’art. 24 della Costituzione. 

    Quelli che non dovevano mettere le mani nelle tasche degli italiani, dopo i 37 euro per il Contributo Unificato, dimezzano i tempi per chi vuole presentare un ricorso ai Giudici di Pace e, se il ricorso sarà respinto, gli stessi giudici hanno facoltà di far pagare più del doppio o del triplo della sanzione prevista, ma per fortuna degli utenti della strada, i Giudici, a parte qualche caso veramente disperato, lasciano le cose come stanno.

    Con il bene placido del solito Berlusconi, i ministri leghisti Maroni (ufficiale) e Tremonti (ufficioso), prendono nuovamente di mira gli utenti della strada e calano la mannaia sul collo degli automobilisti e delle famiglie italiane. 

    Fino a poco tempo fa chi prendeva una multa, poteva tranquillamente esercitare il suo diritto alla difesa, presentando un ricorso al Giudice di Pace senza spendere un solo euro. Poi, grazie ai voti di protesta, è arrivata la destra dei razzisti/secessioni, la “cricca”  salva delinquenti e la banda del bunga bunga e, come da programma, hanno cominciato ad infierire sull’Italia e sugli italiani. 

    Ritorniamo ai ricorsi.  

    Dal 6 ottobre 2011, se si vuole presentare un ricorso al Giudice di Pace, occorre farlo entro 30 giorni dalla notifica dell’infrazione (60 giorni se si risiede all’estero) quindi, bisogna ricordarsi che il tempo utile non è più di 60 giorni ma di 30. 

    Se il Giudice di Pace respinge il ricorso, egli stesso determinerà l’importo da pagare, tenendo conto della somma minima e massima stabilita dal Codice della Strada per l’infrazione commessa. Esempio, se si supera il limite di velocità di 10 km/h, la sanzione per quella infrazione va da un minimo di 39 euro ad un massimo di 159 euro.

    Questa ennesima punizione, pensata da Maroni e Tremonti per prosciugare il portafoglio degli italiani e delle rispettive famiglie, dà ai Giudici di Pace la facoltà di raddoppiare, triplicare e persino quadruplicare la stessa sanzione che fino a poco tempo fa, in caso di rigetto del ricorso, si poteva estinguere con 39 euro. 

    Per quanto riguarda la presentazione dei ricorsi al Prefetto, non cambia nulla ed il tempo utile rimane di 60 giorni.                                                                                             

                                                                                              Enzo Cusmà.

     

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