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E45: Anche dopo i fattacci che hanno visto indagati i comuni di Roncofreddo e Verghereto, almeno un paio di postazioni autovelox restano ancora una trappola insidiosa per gli utenti della strada e anche parecchi agenti addetti ai controlli, operano in maniera scorretta, usano un linguaggio rozzo e prepotente che evidenzia l’assoluta mancanza di rispetto per i cittadini. _______________________
SEGNALAZIONE N. 1
Ill.mi signor Prefetto e Giudici di Pace, dopo la recente scoperta degli autovelox selvaggi attivati nell’E45, ho il dovere d’informarvi che in qualità di cittadino parzialmente documentato sui fatti, ritengo doveroso segnalarvi quanto segue: Dal 2006 gestisco un sito Web (www.robedamatti.net) e seguo, tra le altre cose, anche quello che accade nella citata E45. Per questo, fra il 2007 ed il 2009 ho chiesto ai sei comuni firmatari il Protocollo d’Intesa, d’inviarmi le seguenti informazioni: - Numero vigili urbani in organico. - Numero violazioni contestate per divieto di sosta. - Numero violazioni contestate con autovelox o altro strumento per la misurazione della velocità. - Somma incassata per i divieti di sosta e per le violazioni ai limiti di velocità. - Somma destinata ad eventuale percentuale sulle contravvenzioni, premi di diligenza, fondi pensioni o altre indennità simili. - Conoscenza stipendio sindaco, comandante di P.M. e vigili urbani. - Conoscenza numero interventi T.S.O. - Conoscenza nomi di vigili urbani distintisi per eventuali meriti. I comuni di Cesena e Sarsina mi hanno inviato tutto senza alcun problema, il comune di Mercato Saraceno l’ha fatto dopo l’intervento del Difensore Civico di Cesena, dott. Paride Bertozzi (pace all'anima sua), mentre, per avere le stesse informazioni dal comune di Bagno di Romagna ho dovuto attendere sei mesi, scomodando anche il Difensore Civico Regionale, dott. Daniele Lugli. I comuni di Roncofreddo e Verghereto, adesso indagati, nonostante l’intervento del dott. Lugli, non mi hanno mai inviato le informazioni richieste. V'informo inoltre che a parere del sottoscritto, la postazione autovelox, attivata dietro una folta siepe al km 192/II, nel comune di Sarsina - in direzione Roma-Ravenna, così com'è stata gestita fino ad oggi, oltre alle ridotte dimensioni del cartello (cm 88 X 120 invece di cm 90 X 135), che presegnala il controllo elettronico della velocità, esposto al chilometro 190/VI, non rende assolutamente visibile né l’auto dei vigili urbani né lo strumento per la misurazione della velocità. Nei giorni scorsi hanno fatto potare la siepe e sostituire l’auto di servizio con un furgone preso in prestito dai vigili urbani di Mercato Saraceno, ma la visibilità lascia sempre a desiderare. Per via della palese scorrettezza nella gestione dell'autovelox e in base alle informazioni inviatemi dagli altri comuni della provincia di Forlì Cesena attraversati dall’E45 (Roncofreddo e Verghereto esclusi), viene fuori il seguente paradosso: I vigili urbani di Sasina, nel 2010, nelle otto settimane di controlli effettuati hanno appioppato quasi lo stesso numero di contravvenzioni selvagge (5.721 cinquemilasettecentoventuno) che avevano contestato i loro colleghi di Cesena (544 cinquecentoventiquattro), Bagno di Romagna (3.390 tremilatrecentonovanta) e Mercato Saraceno (2.876 duemilaottocentosettantasei) messi insieme. Anche i vigili urbani di Mercato Saraceno, nonostante dichiarano di contestare la metà delle multe dei colleghi di Sarsina, attivano, al km 203/II, direzione Roma-Ravenna, una postazione autovelox che a mio parere contrasta in tutto e per tutto con le regole del Protocollo d’Intesa e delle direttive del Ministero dei Trasporti. Detta postazione è allestita in un piccolo prato fuori della carreggiata Nord a pochissimi metri dall'uscita di Mercato Saraceno ed è a ridosso di una semicurva che ostacola parecchio la visibilità. L'auto dei vigili è letteralmente nascosta da una pila di cartelli stradali, il cartello che segnala la postazione, ripetuto ad ogni svincolo, è di microscopiche dimensioni ed esposto a non più di due metri di distanza dall’autovelox, occultato anch'esso dietro un palo per diversi anni. Ora è stato spostato di qualche metro, ma unitamente alla postazione, è visibile solo quando i veicoli in transito su quella direttrice di marcia giungono a pochissima distanza dalla linea d'agguato. Le informazioni sulla viabilità e sull’attivazione delle postazioni autovelox, quando non pubblicate sul sito della prefettura, sono sempre state top secret all’italiana, infatti, ad eccezione di qualche quotidiano con tiratura limitata sembra proprio che nessuno ha la possibilità di conoscere la programmazione di un servizio che probabilmente non farà arrivare la solita montagna d’euro nelle casse dei comuni, ma sicuramente gioverà parecchio alla sicurezza e quindi alla diminuzione degli incidenti stradali. Per completezza d'informazione si precisa che la dottoressa Tina Valbruzzi, comandante dei vigili urbani di Bagno di Romagna, si è ricordata che anche www.robedamatti.net ha un discreto numero di lettori e per tre/quattro mesi ha inviato il calendario dei controlli, poi, senza motivazione alcuna né preavviso ha improvvisamente smesso. Restando disponibile per qualsiasi eventuale chiarimento, ritengo giusto aggiungervi che il 20 gennaio 2011 ho consegnato al dott. Pascarella, dirigente della polstrada di Forlì, una busta contenente alcune foto e le stesse informazioni che oggi sottopongo alla vostra cortese attenzione. SEGNAZIONE N. 2 Esortato da diversi miei lettori, vittime di verbali sospetti, durante lo svolgimento di un servizio fotografico che stavo per svolgere proprio nell’E45, il vigile urbano Piero Santi, comandante degli altri tre agenti in forza al comune di Sarsina, ha cercato d’impedirmi di portare a termine tale servizio, vietandomi persino di sostare nel piazzale adiacente la postazione autovelox celata dietro la leopardiana ..."siepe che, da tanta parte dell'ultimo orizzonte il guardo esclude"... Una seconda volta, sempre per lo stesso motivo e sempre il vigile PieroSanti, nonostante mi conoscesse fin troppo bene, mi è venuto incontro e dopo la solita richiesta dei documenti, mi ha invitato a lasciare il piazzale minacciando denunce a destra e a manca, poi, quando ha visto che me ne stavo tranquillamente seduto in auto, ha chiamato la polizia stradale di Bagno di Romagna. La terza volta, mentre percorrevo l’E45 e stavo per giungere all’altezza della postazione attivata sempre dai soliti vigili urbani di Sarsina, un agente alto e robusto si è improvvisamente messo in mezzo alla carreggiata e mi ha intimato l’alt, costringendomi ad una brusca frenata che non ha avuto brutte conseguenze solo perché ho capito in tempo le intenzioni di quel signore, probabilmente lo stesso che, quando invia i verbali dichiara: "PER NON ARRECARE PREGIUDIZIO ALLA SICUREZZA STRADALE NON E’ STATO POSSIBILE FERMARE IL CONDUCENTE …”. Sempre durante lo svolgimento del servizio fotografico, mi ha fermato anche un vigile urbano di Mercato Saraceno intento a presidiare la postazione attivata al km 203/II in direzione Roma/Ravenna, ma in questo caso, al contrario dei suoi colleghi di Sarsina, si è comportato come ogni utente della strada desidera, ossia, da vero galantuomo, degno d’indossare la sua divisa... dopo avermi chiesto i documenti, mi ha lasciato libero di fotografare tutto quello che ho ritenuto opportuno. Prima di conoscere alcuni agenti in organico alla polizia stradale di Bagno di Romagna, ero convinto che nella nostra polizia non esistessero persone a dir poco ineducate. L’amara esperienza avuta in questo scorcio di tempo, però, mi autorizza a pensare che le mele marce, a qualsiasi apparato appartengano, sono dannose e non fanno onore alla stragrande maggioranza di chi svolge il proprio lavoro con rispetto ed onestà. A mio censurabilissimo parere non è certo di queste persone che la nostra società ha bisogno. Il 29 novembre 2010 mentre ero in sosta in una piazzola dell’E45, qualche chilometro dopo lo svincolo di San Piero in Bagno, nella carreggiata opposta un’auto dell’Anas con due persone a bordo, chissà per quale motivo, ha percorso più di 150 metri in retromarcia. A questo punto sono sceso dalla mia auto ed ho fatto di tutto per attirare l’attenzione dell’autista e fargli capire che quella insensata manovra poteva causare un incidente assai grave, ma per tutta risposta, quando sono giunti alla mia altezza, l’uomo che sedeva accanto al guidatore ha tirato fuori un cellulare e gesticolando mi ha fatto intuire che stava chiamando qualcuno. Dopo una decina di minuti ho ripreso la mia marcia verso Cesena, ma percorsi pochi chilometri mi sono accorto d'essere seguito dalla polizia che dopo circa 3 chilometri mi ha superato mostrandomi la paletta e facendomi cenno di fermarmi nella vicina piazzola di sosta. Non ero ancora sceso dalla mia auto, quando uno dei due agenti additandomi con l’indice esclamava: “Lei assume degli psicofarmaci, vero”? Certo che non è normale, almeno per me, essere fermato dalla polizia stradale e prima ancora di chiedere i documenti sentire delle frasi meschine come quelle attribuitemi dal “bravo” poliziotto di Bagno di Romagna, ma ciò nonostante, mantenendo i nervi saldi, gli ho fatto vedere il tipo di tranquillanti che effettivamente assumo regolarmente da circa 35 anni e che non influiscono minimamente sulla guida dei veicoli, l’ho informato della quantità giornaliera che assumo e gli ho anche spiegato che se la commissione d'esame mi rinnova la patente sicuramente ne sa più di lui e che quella cura mi aiuta a stare calmo ed a non insultare qualche boaro che cerca di provocarmi. Il 30 marzo 2011 stavo per girare un filmato nei pressi della postazione autovelox occultata dietro la “Leopardiana siepe” di Sarsina, avevo la fotocamera fissata sul cruscotto della mia auto e la freccia destra accesa, stavo procedendo ad una velocità di circa 50 km/h, quando mi accorgo che un’auto della polizia con due agenti in forza al comando di Bagno di Romagna stava per superarmi, per istinto e per agevolare il sorpasso mi sono spostato ancora più a destra continuando la mia marcia. Intanto, l’auto della polizia mi aveva sorpassato ed era sparita dalla visualità perché in quel tratto vi è una curva poi, all’improvviso, è riapparsa procedendo in retromarcia con il lampeggiante acceso e a una velocità indescrivibile tanto che per evitare che mi venisse addosso, sono stato costretto a frenare bruscamente, rimettendoci anche la fotocamera infrantasi nel parabrezza della mia auto. Scende il poliziotto seduto accanto al guidatore e parlando a voce alta e gesticolando con le mani sotto il mio naso mi ha gridato: “Che cosa faceva lei fermo qui, non sa che qui è pericoloso sostare”? Guardi che io mi sono dovuto fermare perchè lei con la sua spericolata manovra stava per venirmi addosso. “Ah, lei sostiene che non era fermo … mi dia libretto e patente”. Guardi agente che sostare in questo posto è molto pericoloso... lo ha affermato anche lei qualche minuto fa... si è accorto che quando passano i tir ci fanno sventolare la giacca e l’asfalto sotto i piedi trema? A 200 metri c’è un piazzale, quindi la prego di precedermi e dopo le do' tutto quello che vuole. Sono stato contento di averlo convinto a spostarci nel piazzale, ma non capisco perché mi ha contestato un verbale per divieto di sosta, quando stavo viaggiando a 50 km/h. Mi sono rivolto al g.d.p. di Bagno di Romagna e con la prova del filmato che riprendeva la bravata del poliziotto, mi è stato facile farmi annullare il verbale. Enzo Cusmà. |